Il disegno di legge di riforma fiscale, volto alla semplificazione degli adempimenti dichiarativi e di versamento a carico dei contribuenti, prosegue il suo iter parlamentare e, in Commissione Finanze della Camera, sono state introdotte alcune modifiche. Tra gli emendamenti troviamo l’introduzione della minimum tax per le imprese multinazionali, la possibilità, per i lavoratori autonomi e gli imprenditori, di versare a rate gli acconti IRPEF, la tassazione fissa delle tredicesime e degli straordinari. L’IMU si trasformerà da imposta autoliquidata a imposta calcolata dal Comune, per l’IRAP e il bollo auto.
Pertanto, tra gli emendamenti approvati in Commissione compare la rateazione del secondo acconto IRPEF, al fine di distribuire il carico fiscale per le Partite IVA. La novità riguarda le Partite IVA che pagano l’IRPEF attraverso il meccanismo di acconto e saldo. Il testo è atteso in Aula lunedì 10 luglio.
La riforma fiscale 2023 prevede una revisione a 360° del sistema tributario da attuare entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge delega per la riforma fiscale, mediante l’emanazione di uno o più decreti legislativi, come annunciato nel Consiglio dei Ministri.
L’intervento legislativo va ad interessare:
- i principi generali,
- i singoli tributi,
- la compatibilità con l’ordinamento unionale e internazionale,
- lo Statuto del contribuente,
- i procedimenti di accertamento e le sanzioni,
- la riscossione,
- il contenzioso.
Nel disegno di legge emerge la volontà di riformare i procedimenti dell’amministrazione finanziaria, semplificare l’intero sistema fiscale e rivedere i meccanismi di accertamento, di riscossione e sanzionatori del Fisco, come già anticipato nella legge di Bilancio 2023.
Tra i principali obiettivi di carattere generale individuati dal disegno di legge emergono:
- incentivazione della crescita economica e natalità del Paese mediante la riduzione del carico fiscale;
- l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi;
- l’individuazione di meccanismi fiscali a sostegno di famiglie, lavoratori ed imprese.
NOVITA’ INTRODOTTE DALLA RIFORMA FISCALE 2023:
La riforma fiscale 2023 è tra le priorità individuate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese.
Costituisce parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare anche grazie alle risorse del PNRR. Il provvedimento conferisce al Governo una delega a emanare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del DDL, uno o più decreti legislativi volti alla revisione del sistema fiscale.
La riforma interviene in materia di tributi diretti e indiretti. Definisce anche i procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso, inclusa la ridefinizione delle sanzioni amministrative e penali. Tra le altre misure, la possibilità di prevedere bonus tasse per cittadini e imprese.
1) NOVITA’ IRPEF
La riforma fiscale 2023 prevede la progressiva riduzione del numero di aliquote IRPEF attualmente vigenti, accompagnata da una diminuzione del carico fiscale, in particolare, per i redditi medi. L’IRPEF verrà rimodulata su tre diverse fasce di reddito (al posto delle 4 attuali che vanno dal 23 al 43%) per garantire una minore pressione fiscale e ad una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche.
2) ESTENSIONE FLAT TAX INCREMENTALE
Novità anche sulla flat tax incrementale, la tassa piatta introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per i redditi “in più” dichiarati dai lavoratori autonomi (fino a un massimo di 40.000 euro) rispetto al triennio precedente. La nuova riforma fiscale ne vuole estendere l’applicazione a tutti, anche ai dipendenti. Infatti, l’articolo 5 del testo prevede la possibilità di introdurre un regime fiscale particolare per i titolari di reddito di lavoro dipendente con il quale si stabilisce un trattamento fiscale agevolato per l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello precedente.
3) RIFORMA IRES
Un’altra componente del disegno di riforma fiscale 2023 è la creazione di un contesto favorevole alla crescita e agli investimenti mediante una riforma complessiva dell’imposizione societaria. L’obiettivo è ridurre l’attuale aliquota del 24% al 15%, in linea con la Direttiva UE sulla global minimum tax che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2024. Tra le novità introdotte, anche l’ipotesi di avviare il bonus IRES per garantire agevolazioni alle aziende che assumono o investono in innovazioni tecnologiche.
4) ADDIO ALL’IRAP
Il disegno di riforma fiscale 2023 dispone una revisione organica dell’IRAP volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta IRES, tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire:
- il finanziamento del fabbisogno sanitario;
- il finanziamento delle Regioniche presentano squilibri di bilancio sanitario, ovvero che sono sottoposte a piani di rientro.
5) SEMPLIFICAZIONE DETRAZIONI FISCALI
La riforma vuole alleggerire il sistema attuale di deduzioni, detrazioni e sgravi possibili che tengono conto solo parzialmente del reddito di chi ne usufruisce e il cui funzionamento è rallentato dall’inefficienza della burocrazia pubblica. La modifica delle deduzioni e detrazioni IRPEF dovrà tenere conto delle loro finalità e dei componenti del nucleo familiare. Sarà consentita la deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione dello stesso. Inoltre sarà introdotta la possibilità, per tutti i contribuenti, di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria, consentendo, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo.
6) NO TAX AREA PER PENSIONATI E DIPENDENTI
La riforma fiscale 2023 approdata in Parlamento prevede l’istituzione di una “no tax area” per dipendenti e pensionati. Si tratta dell’individuazione di un’unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto. Sarà privilegiata, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione.
7) RIFORMA IVA
La riforma fiscale 2023 modificherà anche le regole attualmente in vigore sull’IVA, l’imposta sul valore aggiunto. Prevista la semplificazione e la razionalizzazione del numero e del valore delle aliquote, per favorire una maggiore omogeneizzazione del trattamento IVA per i beni e i servizi appartenenti al medesimo paniere. Si prevede inoltre l’introduzione di un’aliquota pari a zero con diritto alla detrazione sugli acquisti, il miglioramento dell’efficienza e la riduzione degli oneri amministrativi, anche al fine di implementare il contrasto all’erosione e all’evasione.
La Legge di Bilancio 2023 era già intervenuta sulla disciplina dell’IVA prevedendo una aliquota del 5% per alcune categorie di beni per l’igiene femminile e per l’infanzia . Per contrastare frodi ed evasione in materia di imposta sul valore aggiunto, inoltre, sono stati introdotti nuovi obblighi comunicativi per le piattaforme di e-commerce.
8) SEMPLIFICAZIONE PER GLI ALTRI TRIBUTI
La riforma fiscale 2023 prevede la razionalizzazione della disciplina dei singoli tributi, anche mediante l’accorpamento o la soppressione di alcuni tributi mediante la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile. Previsti, nello specifico:
- un sistema di autoliquidazioneper l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro;
- la semplificazione della disciplina dell’imposta di bolloe dei tributi speciali tenendo conto in particolare della dematerializzazione dei documenti e degli atti;
- la previsione dell’applicazione diun’imposta sostitutiva, eventualmente in misura fissa, dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie, per gli atti assoggettati all’imposta di registro e all’imposta sulle successioni e donazioni e per le conseguenti formalità da eseguire presso il catasto e i registri immobiliari;
- la riduzione e semplificazione degli adempimentia carico dei contribuenti anche mediante l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche e il potenziamento dei servizi telematici;
- la semplificazione delle modalità di pagamento dei tributie l’implementazione di sistemi sempre più efficienti di riscossione anche mediante l’utilizzo di mezzi elettronici di pagamento;
- la revisione delle modalità di applicazione dell’imposta di registroagli atti giudiziari con finalità di semplificazione e con previsione di preventiva richiesta del tributo alla parte soccombente, ove agevolmente identificabile.
9) RIFORMA DOGANALE
Anche per quanto riguarda la Dogana, la riforma fiscale 2023 prevede la semplificazione delle procedure di controllo, la digitalizzazione dei processi e una revisione delle attuali normative vigenti.
10) TRIBUTI REGIONALI, LOCALI E COMUNALI
In arrivo anche la definitiva attuazione del federalismo fiscale, la semplificazione degli adempimenti tributari, la possibilità per le Regioni di varare leggi che provvedono all’accertamento esecutivo e le sanatorie, la razionalizzazione dei tributi regionali e la trasformazione di alcuni tributi istituiti con una legge dello Stato, in tributi previsti da leggi regionali.
Anche le imposte comunali e provinciali cambieranno a loro volta. Gli enti locali a maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire con più libertà rottamazioni e sanatorie delle proprie entrate, la semplificazione degli adempimenti dei tributi locali, e l’assegnazione del gettito IMU per gli immobili a uso produttivo (i fabbricati D).
11) NOVITÁ ACCISE CARBURANTE
Nel disegno di legge, poi, il Governo intende rimodulare le accise sui beni energetici dopo il mancato rinnovo del taglio delle accise sui carburanti. Verranno riviste le accise sul gas naturale, l’energia elettrica e le energie rinnovabili, basandosi sul valore dei quantitativi dei prodotti effettivamente ceduti e fatturati (e non sullo storico).
Il disegno di legge fissa gli obiettivi per il sostegno alla transizione energetica – incremento della produzione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale ottenuti da biomassa o altre risorse rinnovabili – anche attraverso l’introduzione di meccanismi di rilascio di titoli per la cessione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale a consumatori finali ai fini del riconoscimento dell’accisa agevolata o esente.
12) TUTELA GIOCO D’AZZARDO
La bozza della riforma fiscale contiene anche un’ipotesi di riordino del sistema dei giochi d’azzardo. Il testo introduce l’obbligo della formazione continua di gestori ed esercenti, il rafforzamento del meccanismo di autoesclusione dal gioco anche sulla base di un registro nazionale; la certificazione degli apparecchi e norme più stringenti per impedire l’accesso alle scommesse sulle gare sportive dilettantistiche ai minorenni per prevenire i disturbi da gioco d’azzardo e di gioco minorile.
13) LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE
Tra i capisaldi della riforma, come già anticipato all’inizio, è presente anche la lotta all’evasione fiscale. Il Governo vuole contrastare gli evasori tramite strumenti di analisi più raffinati, offerti dall’Intelligenza artificiale, nel rispetto delle norme sulla privacy.
Tramite algoritmi di ultima generazione, il Fisco potrà scoprire effettuare dei controlli incrociati per verificare anomalie o comportamenti divergenti a quelli dichiarati dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi.
14) NOVITÀ PACE FISCALE
Con la riforma fiscale 2023, inoltre, si vuole favorire un rapporto migliore tra contribuenti e Fisco con il potenziamento della tregua fiscale 2023 introdotta dal Governo, che vi spieghiamo in questa guida. Per riuscirci, il testo prevede di:
- digitalizzare i processiper snellire le tempistiche sui pagamenti fiscali;
- garantire al contribuente meno documentazioneda conservare, presentare, inviare (e meno sanzioni per mancato adempimento);
- ridurre gli obblighi e una razionalizzazione delle dichiarazioniin periodi particolari dell’anno.
15) SEMPLIFICAZIONE CONTENZIOSO TRIBUTARIO
Anche nel caso di contenziosi tributari, il testo della riforma fiscale 2023, suggerisce di ampliare e implementare l’informatizzazione della normativa processuale. Inoltre, la riforma prevede di accelerare la fase cautelare anche nei gradi di giudizio successivi al primo favorendo la definizione agevolata delle liti pendenti.
Infine, ridefinisce l’assetto territoriale delle Corti di giustizia tributaria di primo grado e delle sezioni staccate delle Corti di giustizia tributaria di secondo grado anche mediante accorpamenti delle sedi esistenti sulla base dell’estensione del territorio, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti, degli enti impositori e della riscossione.
16) NOVITÀ IMPOSTE SUI REDDITI DI CAPITALI E DI NATURA FINANZIARIA
Nella riforma fiscale 2023 è previsto il riordino delle imposte sui redditi di capitali e di natura finanziaria che verranno raggruppati in un’unica categoria reddituale soggetta a tassazione in base al principio di cassa e di compensazione. A oggi, il 26% si paga sulle eventuali plusvalenze annuali, mentre con le novità introdotte dal Governo, si pagherà solo al momento del realizzo. Prevista, infatti, l’eliminazione della tassazione sul maturato e sarà alleggerito il prelievo fiscale sui fondi pensione attraverso un’imposta sostitutiva agevolata.
BREVE COMMENTO ALLA RIFORMA FISCALE:
La riforma fiscale 2023 del governo Meloni ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei Ministri. Arrivano le tanto attese conferme sulle nuove aliquote Irpef, che passano da quattro a tre, e sull’obiettivo della flat tax per tutti. Per il Mef “la delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni 70”. Le novità e le nuove misure introdotte saranno operative entro 24 mesi.
Grazie alla Riforma del sistema fiscale si abbassano le tasse, aumentano la crescita e l’equità, favorendo occupazione e investimenti”.
Per la premier si tratta di “Una vera e propria svolta per l’Italia, una riforma epocale, strutturale e organica: una rivoluzione attesa da 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese. Con il nuovo Fisco si delinea una nuova idea di Italia, vicino alle esigenze dei contribuenti e attrattivo per le aziende”.
Nella riforma fiscale “non c’è nessuna forma di patrimoniale, palese o occulta, nessuna tassa aggiuntiva sulla casa .Nella legge delega fiscale del precedente governo avevamo una ipotesi di riforma del catasto che avrebbe portato a una maggiore tassazione degli immobili e nei programmi di altre formazioni politiche erano previste delle forme di patrimoniali” .
Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, intervistato da Bruno Vespa in ‘Cinque minuti’. “Con la legge approvata oggi dal Consiglio dei ministri, e che dovrà essere approvata dal Parlamento, invece rispettiamo gli impegni che avevamo preso con gli elettori e quindi meno tasse per tuti e un rapporto più equilibrato tra Stato e contribuente”, ha aggiunto Fazzolari.