La Gestione Separata è un fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati. Nasce con la Legge n. 335/95 di riforma del sistema pensionistico con l’obiettivo, fra gli altri, di assicurare la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino ad allora escluse.

Alcune categorie di lavoratori sono tenute all’iscrizione a tale fondo e al versamento di contributi.

La Gestione Separata INPS può fornire ai propri iscritti una serie di prestazioni previdenziali, quali: assegno ordinario di invalidità e pensione di inabilità, pensione anticipata, pensione di vecchiaia, pensione di reversibilità e pensione indiretta.

Alla Gestione Separata INPS devono registrarsi lavoratori autonomi e liberi professionisti senza cassa. Alcuni professionisti (come avvocati, notai, medici) hanno, infatti, una Cassa previdenziale dedicata alla loro attività. 

Devono iscriversi alla Gestione Separata INPS i liberi professionisti senza cassa. Rientrano in questa categoria tutti i lavoratori indipendenti che svolgono un’attività professionale non regolamentata da un Albo.

Per loro la regola generale è questa: sono obbligati al versamento di un contributo previdenziale sulla base del reddito generato dal loro lavoro autonomo e devono iscriversi alla gestione previdenziale amministrata dall’INPS, la Gestione Separata.

Alcuni professionisti (come avvocati, notai, medici) hanno invece una Cassa previdenziale dedicata alla loro attività, quindi non hanno l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Inoltre, altri soggetti a cui è rivolta la Gestione Separata INPS sono:

  • professionisti iscritti ad Albo non tenuti al versamento presso la cassa di appartenenza,
  • lavoratori che forniscono collaborazione coordinata e continuativa (co. co. co.),
  • venditori a domicilio con reddito superiore a 5.000 euro,
  • beneficiari di assegni di ricerca e di borse di studio per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca,
  • amministratori locali,
  • lavoratori autonomi occasionali con reddito superiore a 5.000 euro,
  • medici con contratto di formazione specialistica,
  • prestatori di lavoro occasionale accessorio.

La Gestione Separata come fondo previdenziale e assistenziale dell’Istituto di Previdenza Sociale (INPS) si occupa di assicurare ai membri prestazioni di invalidità, pensione anticipata o supplementare, il supplemento di pensione, la pensione di vecchiaia e quella data ai familiari dei defunti prima di poter aver diritto di riscossione (66 anni e 7 mesi per gli uomini e 66 anni e 1 mese per le donne).

COME FUNZIONA ISCRIVERSI ALLA GESTIONE SEPARATA

L’iscrizione alla Gestione Separata deve essere effettuata entro trenta giorni dall’inizio dell’attività.

È necessario scaricare dal sito dell’Inps l’apposito modulo scaricabile dal sito dell’Inps e compilarlo riportando:

  • i dati anagrafici;
  • il codice fiscale del lavoratore;
  • la data di inizio attività;
  • il tipo di attività svolta.

Il modello così compilato può essere inviato per via telematica oppure tramite il Contact Center Multicanale dell’Istituto; confermata l’iscrizione e completata la registrazione, è possibile stampare la ricevuta.

CALCOLO DEI CONTRIBUTI DOVUTI ALLA GESTIONE SEPARATA

Esistono diverse modalità di calcolo del contributo previdenziale:

  • Liberi professionisti senza cassa: la base imponibile previdenziale è ottenuta come differenza tra i compensi percepiti e le spese sostenute. Il contributo alla Gestione Separata viene calcolato applicando le aliquote vigenti nell’anno di riferimento entro il massimale previsto per l’anno stesso. L’intero contributo è a carico del professionista.
  • Lavoratori autonomi occasionali: l’imponibile previdenziale corrisponde al compenso lordo erogato al lavoratore, dedotte le eventuali spese a carico del committente (al superamento del limite di euro 5.000 euro).
  • Collaborazioni coordinate e continuative: i contributi sono assimilati a quelli di lavoro dipendente e sono divisi tra committente (2/3) e collaboratore (1/3). Tuttavia, l’obbligo di versamento grava esclusivamente sul committente, che tratterrà dalla busta paga del collaboratore la quota a carico di quest’ultimo.

Il versamento dei contributi va eseguito, tramite il modello F24, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi.

Inoltre, è bene precisare che, in considerazione del fatto che per questo tipo di Cassa non è previsto un reddito minimale dal quale partire per versare obbligatoriamente i contributi previdenziali, questi ultimi sono pagati esclusivamente in base al reddito.

La circolare INPS n° 12 del 1 febbraio 2023 stabilisce l’impostazione per le aliquote minimali e massimali di reddito per collaboratori e professionisti iscritti alla Gestione Separata.

In vigore anche le seguenti aliquote contributive aggiuntive:

  • 0,72%: per la tutela della maternità̀, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale.
  • 1,31% a copertura dell’indennità di disoccupazione involontaria DIS-COLL.

Le aliquote possono essere riassunte nelle seguenti tabelle.

Liberi professionisti

Aliquota 2023

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie

26,23 % (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva + 0,51 ISCRO)

Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria

24% (24,00 IVS)

Collaboratori e figure assimilate

Aliquota 2023

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali
è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile)

35,03% (33,00 IVS + 0,72 + 1,31 aliquote aggiuntive)

Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (indennità di disoccupazione mensile)

33,72% (33,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva)

Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria

24% (24,00 IVS)