Per sostenere l’imprenditoria femminile sono stati indetti bandi dedicati alle imprese guidate da donne o a prevalenza femminile. 

Tra le novità in arrivo per le imprese con il Disegno di Legge Made in Italy, approvato in Consiglio dei Ministri il 31 maggio, arriva anche una piccola riserva di 10 milioni di euro per il 2024 da destinare all’imprenditoria femminile.

In Italia le imprese femminili rappresentano solamente il 22% del totale delle imprese attive, e per incentivare lo sviluppo e la creazione di nuove imprese in rosa sono stati introdotti bandi per l’Imprenditoria femminile 2023.

Tali bandi, nazionali e regionali, puntano ad agevolare le iniziative delle donne che vogliono entrare e affermarsi nel mondo dell’imprenditoria. Le iniziative promosse a seguito del PNRR e dedicate all’imprenditoria in rosa prevedono:

  • contributi a fondo perduto;
  • finanziamenti agevolati;
  • sostegno al credito.

Che cos’è l’imprenditoria femminile

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, noto come PNRR, prevede un fondo di 400 milioni di euro destinati all’occupazione femminile.

Il 40% dei fondi è stato destinato a progetti da realizzare nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Ma oltre a queste iniziative, sono stati indetti anche bandi nazionali dedicati all’imprenditoria femminile.

Il Fondo Impresa Femminile 2023 va a sostenere tutte le attività condotte dalle donne. I sostegni sono rivolti principalmente a:

  • società e cooperative in cui almeno il 60% di soci è femminile;
  • società di capitali con quote composte per almeno due terzi da donne;
  • imprese individuali con titolare donna;
  • lavoratrici autonome con una Partita Iva.

Sono destinati fino a 250.000 euro per le nuove imprese, o quelle costituite da meno di un anno. I contributi verranno così distribuiti:

  • copertura dell’80% delle spese per finanziare progetti fino a 100.000 euro;
  • copertura del 50% delle spese per finanziare progetti fino a 250.000 euro.

Per avere accesso a questi incentivi, è necessario presentare una domanda telematica al portale Invitalia.

INCENTIVI NAZIONALI IMPRENDITORIA FEMMINILE 2023/2024

Gli incentivi per l’imprenditoria femminile attivi in Italia nel 2023 e in anche nel 2024, sia a livello nazionale che regionale sono misure che per sostenere l’occupazione femminile puntano all’autoimpiego attraverso finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto, sostegni al credito e non solo, per agevolare le iniziative delle donne che vogliono iniziare o sviluppare la propria attività.

1) ON OLTRE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO

ON Oltre Nuove imprese a tasso zero è un mix tra un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso zero per sostenere le micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani under 35 o da donne di qualsiasi età. Finanzia progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività già in essere. La domanda è da presentare attraverso il sito di Invitalia. 

2) NUOVO SELFIEMPLOYEMENT

Il Nuovo SELFIEmployment prevede prestiti a tasso zero e senza garanzie per l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali promosse da NEET (giovani tra i 18 e i 29 anni), donne inattive e disoccupati di lungo periodo, su tutto il territorio nazionale. La domanda si presenta online attraverso il portale di Invitalia, il soggetto gestore, ma alcune sottomisure dell’incentivo sono ferme in attesa di proroga nel 2024.

3) WOMAN IN ACTION 2023 2024

Nasce tra il 2023 e l’avvio del 2024 Woman in Action, il progetto per promuovere la crescita e lo sviluppo di imprese innovative al femminile in Italia. Questo programma di accelerazione è aperto a tutte le donne, indipendentemente dall’età e dall’esperienza professionale, che desiderano innovare nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e individuale. Le imprenditrici avranno l’opportunità di essere selezionate per un percorso di sviluppo completo, che le accompagnerà dalla fase di ideazione fino all’ingresso sul mercato di prodotti e servizi innovativi con un forte orientamento verso la sostenibilità.

4) IMPRESE INNOVATIVE FEMMINILI MONTANE

Dal 5 maggio 2023 è attiva la misura “Investimenti innovativi sostenuti da imprese femminili nei Comuni montani – IFIM”. Le agevolazioni sono rivolte alle start up innovative costituite prevalentemente da donne in forma di società di capitali, anche cooperative aventi una sede operativa, o filiale, in uno dei Comuni montani indicati da Invitalia.

5) SMART E START

Il Ministero ha destinato 100 milioni di euro al Fondo Smart e Start per le sole imprese femminili. Una dotazione che fa parte delle risorse destinate all’investimento “Creazione di imprese femminili” dal PNRR pari a 400 milioni di euro.Smart e Start 2023 Italia è un Bando nazionale che supporta la nascita e lo sviluppo delle start up innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le Regioni d’Italia. Finanzia, in particolare, progetti d’impresa con piani spesa che possono variare tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro. I progetti finanziabili possono essere presentati da start up innovative già costituite o da persone fisiche che intendono costituirne una.

CREDITO AGEVOLATO PER L’AUTOIMPRENDITORIALITA’ FEMMINILE

L’accesso al credito per le piccole e medie imprese a totale o prevalente partecipazione femminile è sostenuto anche attraverso il riconoscimento di mutui a tasso zero e l’accesso agevolato alla Sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese – Sezione Pari Opportunità.

I mutui agevolati a tasso zero sono di durata massima di dieci anni (anziché 8 come previsto prima del decreto-legge n. 34/2019) e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile nei limiti consentiti dalla disciplina sugli aiuti di Stato di importanza minore, cd. “de minimis” (Regolamento (UE) n. 1407/2013), per cui l’entità dell’aiuto – in termini di sgravio sugli interessi – non può essere superiore a 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

In ogni caso, la misura massima delle agevolazioni complessivamente concedibili non può superare il 90 per cento delle spese ammissibili. Possono essere finanziate le iniziative che prevedono investimenti non superiori a 1,5 milioni di euro, ovvero – in virtù della novella apportata alla normativa dal decreto-legge n. 34/2019 – 3 milioni di euro per le imprese costituite da almeno trentasei mesi e da non oltre sessanta. Le iniziative di investimento devono riguardare la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli ovvero all’erogazione di servizi in qualsiasi settore, incluso il commercio e il turismo, nonché le iniziative relative agli ulteriori settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile (individuate dal decreto interministeriale attuativo). I beneficiari sono le imprese: a) costituite da non più di sessanta mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione; b) di micro e piccola dimensione; c) costituite in forma societaria; d) in cui la compagine sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne. Possono chiedere le agevolazioni anche le persone fisiche che intendono costituire un’impresa purché, entro 45 dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni, facciano pervenire la documentazione necessaria a comprovare l’avvenuta costituzione dell’impresa e il possesso dei requisiti richiesti per l’accesso alle agevolazioni.

FONDO IMPRESE FEMMINILI

Il Fondo impresa femminile è l’incentivo del Ministero che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Le agevolazioni saranno concesse per programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo.

La misura rientra nel pacchetto di interventi promossi dal Ministero a sostegno della impresa femminile, indicati come prioritari nella missione “Inclusione e coesione” del PNRR che ha messo a disposizione una dotazione finanziaria complessiva di 400 milioni di euro.

Il Fondo sostiene le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane.

Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire una nuova impresa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

La misura si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili:

  • cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne
  • imprese individuali con titolare donna
  • lavoratrici autonome con partita IVA.

Le imprese femminili beneficiarie dell’intervento in garanzia (ai sensi di quanto stabilito dall’art. 53, comma 1, lett. a) D.Lgs. n. 198/2006) sono le micro, piccole e medie imprese con le seguenti caratteristiche: società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne; società di capitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; imprese individuali gestite da donne.

La circolare n. 11/2015 del Mediocredito Centrale, che ha reso operativa l’estensione degli interventi della Sezione speciale alle donne professioniste, definisce tale categoria. Le donne professioniste sono quelle iscritte agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della L. n. 4/2013 e in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge. Alle imprese femminili e alle donne professioniste sono riservate condizioni speciali vantaggiose per la concessione dell’intervento in garanzia del Fondo, e, in particolare: possibilità di prenotare direttamente la garanzia priorità di istruttoria e di delibera; esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo.

Comitato impresa donna

Il Comitato impresa donna, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico dall’articolo 1, comma 104, della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 (Legge di bilancio per il 2021) svolge una funzione di indirizzo, analisi e impulso, in parte collegata al nuovo Fondo per l’imprenditoria femminile.

Il Comitato, infatti, oltre a contribuire alla definizione delle linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo per l’imprenditoria femminile, conduce analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione femminile nell’impresa; formula raccomandazioni relativamente allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia; contribuisce alla redazione della relazione annuale che il Ministro dello sviluppo economico presenta alle Camere sull’attività svolta e sulle possibili misure da adottare per risolvere i problemi relativi alla partecipazione della popolazione femminile alla vita economica e imprenditoriale del Paese.