Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 16 ottobre 2023, ha approvato il disegno di Legge di Bilancio 2024.

Il 16 ottobre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato la prima stesura della Legge di Bilancio che contiene la riforma pensioni 2024.

Il Governo, che parte con un tesoretto basso, pari a circa 2 miliardi di euro per la spesa pensionistica, prevede maggiori tutele per donne, giovani, lavoratori con mansioni usuranti e una soluzione per scongiurare il ritorno tout court della Riforma Fornero con la sperimentazione della nuova Quota 104.

Arriva tra le novità della Legge di Bilancio 2024, l’addio a Quota 103, oltre che la modifica di APE Sociale 2023 e di Opzione donna, la Quota 104, la mossa per scongiurare il rischio di ritorno alla Legge Fornero (con la sola pensione a 67 anni).

In vista del 2024 quindi si prevedono diverse novità, soprattutto per quanto riguarda la pensione anticipata: infatti per i pensionamenti anticipati ci sono delle forme rafforzate e restrittive rispetto al passato.

Lo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 attualmente prevede la possibilità di andare in pensione anticipatamente, uscendo dal lavoro con 62 anni d’età e 41 di contributi.

Dal 2024, invece, sarà necessario avere più di 62 anni. Il requisito esatto non è ancora stato reso noto, ma non si tratta propriamente di una Quota 104:

“Non è Quota 104 piena perché c’è un meccanismo di, tra virgolette, incentivi per rimanere al lavoro, la norma Maroni dell’anno scorso, e una penalizzazione per chi decide di andare in pensione prima. ”

La Legge di Bilancio 2024 prevede importanti novità  per Opzione Donna e Ape Sociale.

La prima è stata profondamente modificata dall’ultima Manovra, con l’introduzione di una serie di requisiti di accesso che hanno limitato notevolmente la platea di possibili beneficiarie.

In più occasioni il Governo ha dichiarato di voler offrire un ristoro alla donne anche se un ritorno ai vecchi requisiti era subito apparso impossibile.

Secondo quanto anticipato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le due misure saranno accorpate e confluiranno in un unico fondo per la flessibilità in uscita.

“Ape Sociale e Opzione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni d’età con 36 anni di contributi.”

Nello specifico, potranno andare in pensione a 63 anni d’età con 36 anni di contributi tutte le categorie precedentemente individuate dall’Ape Sociale:

  • caregiver;
  • disoccupati;
  • lavoratori con mansioni gravose;
  • disabili almeno al 74 per cento.

Per le donne in queste categorie il requisito contributivo scende a 35 anni.

AUMENTO PER LE MINIME E RIVALUTAZIONI IN ANTICIPO

Per quanto riguarda le pensioni minime, gli over 75 si vedranno riconosciuta anche quest’anno la rivalutazione già prevista per il 2023. A questo si aggiunge, poi, la rivalutazione delle pensioni in rapporti all’inflazione.

Le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo saranno rivalutate al 100 per cento, quelle fino da 4 a 5 volte il minimo al 90 per cento e così via a scendere man mano che aumenta l’importo della pensione, così come è stato per il 2023.

In materia di previdenza, inoltre, uno degli obiettivi del Governo è quello di anticipare l’aumento delle pensioni previsto per il 2024.

Il conguaglio con l’adeguamento delle pensioni dello 0,8 per cento non erogato a inizio anno, infatti, potrebbe essere concesso già a novembre.

Il Governo potrebbe anticipare l’aumento delle pensioni previsto per il 2024 già al mese di novembre. I pensionati e le pensionate italiane, dunque, potrebbero ottenere prima del previsto la quota di adeguamento all’inflazione non riconosciuta a inizio anno.

Nel 2023, infatti, i pensionati hanno beneficiato della rivalutazione del 7,3 per cento. Una maggiorazione pensata per compensare l’aumento dei prezzi del 2022 che, successivamente, l’ISTAT ha determinato all’8,1 per cento.

Il restante 0,8 per cento in base alle regole in vigore sarà erogato ai pensionati nel 2024. Il Governo intende anticipare i tempi del conguaglio, utilizzando alcuni dei 3,2 miliardi di euro di extra deficit.

Un decreto nelle prossime settimane, dunque, stabilirà l’anticipo del versamento del conguaglio dovuto ai pensionati e alle pensionate nella mensilità novembre o al massimo in quella di dicembre.

In concreto, i titolari di reddito da pensione riceveranno un aumento dell’importo spettante, differenziato in base agli scaglioni individuati dalla Legge di Bilancio 2023. La somma dovrebbe variare dai 50 euro per le pensioni minime (525 euro) ai 200 euro per i titolari di un trattamento quattro volte superiori il minimo (2.101,52 euro). Ad ogni modo, per i calcoli esatti sarà necessario attendere i dettagli e le istruzioni della norma che il Governo intende approvare.

Sono  confermati gli impianti della rivalutazione pensioni a fasce, così come applicate lo scorso anno. Ed è inoltre stata confermata la super-rivalutazione assegni minimi per gli over 75. Anche nel 2024 gli importi cresceranno:

  • al 100% le pensioni fino a quattro volte il minimo,
  • al 90% quelle tra 4 e 5 volte il minimo,
  • a scendere man mano che aumenta l’importo della pensione.

QUOTA 104 ​

Tra le novità della Legge di Bilancio 2024 spunta Quota 104 che prende il posto di Quota 103. Quota 104 consente il pensionamento a 63 anni con 41 anni di contributi, con requisiti che saranno resi noti dopo l’ok definitivo della Legge di Bilancio e che noi vi illustreremo appena saranno ufficiali.

Quota 103, introdotta nel 2023, è uno strumento di flessibilità in uscita che, a determinate condizioni, anticipa la pensione di 5 anni. Più precisamente, permette di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, requisiti da maturare entro l’anno. Una delle ipotesi al vaglio del Governo era stata proprio quella di prorogare questa misura, ma è saltata lasciando spazio ad un nuovo   tipo di bonus Maroni, nel 2024 ,calibrato su Quota 104.

SALTA LA PROROGA OPZIONE DONNA CON MODIFICHE

Salta per il 2024 anche la proroga di Opzione Donna, prevista con delle modifiche rispetto al 2023, come “Pensione Quota 84“. La forma di pensionamento anticipato straordinario dedicato alle donne, lavoratrici dipendenti o autonome con almeno 35 anni di contributi, nonché in possesso di specifici requisiti, lascerà il posto a Opzione donna mobile 2024 o meglio, a una rivisitazione dell’APE Sociale.

L’APE SOCIALE CAMBIA VESTE NEL 2024

Tra le novità della Legge di Bilancio 2024 spicca la nuova veste dell’ APE Sociale. 

l’APE Sociale è un anticipo della pensione a carico dello Stato italiano, che viene erogato dall’INPS a favore di specifiche categorie di persone che abbiano maturato, al momento della domanda, 63 anni di età e un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni in presenza di particolari condizioni. Ma, il Governo – dopo l’approvazione della Manovra 2024 nel Consiglio dei Ministri (da definire ancora in Parlamento) ha chiarito che APE sociale e Opzione donna saranno sostituite da un nuovo fondo per la flessibilità in uscita, destinato a supportare caregiver, disoccupati, lavoratori impegnati in lavori gravosi e disabili con almeno 63 anni di età e 36 anni di contributi. Si chiamerà APE Sociale mobile donne oppure Opzione donna mobile 2024. 

NO ALLE PENSIONI GIOVANI DAL 2024​

Non viene approvata dal Governo nella riforma pensioni 2024 la pensione per i giovani con assegno di garanzia. Si tratta di una pensione contributiva di garanzia che serve a evitare che i precari di oggi abbiano in futuro una pensione troppo bassa. È collegata al numero di anni di lavoro e di contributi versati ed eventualmente graduata tenendo conto dei periodi di sospensione di lavoro tra un contratto precario e l’altro. Non è escluso che il Parlamento, analizzando la Legge di Bilancio 2024, possa rimetterla in gioco. 

NO ALLA PENSIONE PART TIME​

Il Governo ha deciso – per ora – di non confermare la proposta di istituire la cosiddetta “pensione part time”, ovvero l’uscita dal lavoro graduale con orario dimezzato negli ultimi 3 o 4 anni prima del ritiro definitivo abbinato a sgravi per chi assume under 35. Però, il Parlamento potrebbe introdurre questa forma pensionistica nella fase emendativa alla Legge di Bilancio 2024.

NO A QUOTA 41 PER TUTTI​

A differenza della già attiva “pensione per lavoratori precoci“, la Quota 41 nel 2024 doveva essere una forma di pensionamento anticipato diversa, cioè estesa a tutti i lavoratori, non solo i cosiddetti precoci. 

NO A QUOTA 96 O QUOTA 95​

Si tratta di una forma di pensionamento anticipato che riguarderebbe coloro che svolgono mansioni usuranti, che potrebbero andare in pensione a 61 anni di età e con 35 anni di contributi. In fase di confronto era stato proposto anche un ulteriore abbassamento dell’età pensionabile a 60 anni, individuando così una possibile “Quota 95”. Il Parlamento potrebbe rimetterla in gioco nella fase emendativa della Legge di Bilancio 2024 .

A QUANTI ANNI SI ANDRÀ IN PENSIONE NEL 2024

Nel 2024 si andrà in pensione all’età stabilita, principalmente, dalla Legge Fornero, ossia a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. Ma, se andranno in porto le nuove regole per i pensionamenti anticipati e per l’uscita flessibile dal mondo del lavoro  previste nelle novità della Legge di Bilancio 2024, con le modifiche che arriveranno in Parlamento, allora c’è speranza di anticipare il trattamento.

 Le opzioni certe, relative cioè alle misure strutturali del sistema previdenziale italiano, su quando si andrà in pensione nel 2024 sono:

  • con la pensione di vecchiaia: sarà possibile andare in pensione a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi. Per coloro che non hanno contributi prima dell’1 gennaio 1996, l’età si alza a 71 anni con almeno 5 anni di contributi;
  • con la pensione anticipata contributiva: si potrà accedere a questa pensione a 64 anni di età con almeno 20 anni di contributi, ma è necessario che l’importo della pensione sia almeno 2,8 volte l’assegno sociale;
  • con la pensione lavoratori precoci: sarà sufficiente avere 41 anni di contributi per andare in pensione, indipendentemente dall’età anagrafica.

 Ognuna di queste opzioni prevede anche il possesso di altri requisiti e di specifiche condizioni. Con l’ok definitivo alla Legge di Bilancio 2024, potrebbero arrivare nuove forme di pre pensionamento che serviranno ad apportare alcune modifiche alle regole pensionistiche.

Infine, è importante notare che i requisiti potrebbero diventare più severi nel 2025, quindi è bene tenere conto di queste variazioni nel piano di pensionamento.