La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. Viene definita start-up innovativa quell’impresa, (Srl, Srls, Spa, Sapa, costituita anche in forma cooperativa e non quotata su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione) che si contraddistingue per lo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico: bisogna però capire che cosa si intende per innovativi, cioè cosa sia l’innovazione, che non è semplicemente essere una nuova società; in effetti l’innovazione si sostanzia nell’introduzione nel mercato di un prodotto/servizio nuovo, o significativamente migliorato, capace di rispondere a un bisogno o di avere un impatto positivo ed essere riconosciuto come un progresso; l’innovazione può anche riguardare l’introduzione di nuovi processi, tecniche, organizzazione del lavoro, che abbattono i costi di produzione o aprono nuovi mercati.
Nel 2012, il D.L. 179/2012 ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa per supportarle durante il loro ciclo di vita (nascita, crescita, maturità). Con questo pacchetto, oltre a sviluppare un ecosistema dell’innovazione dinamico e competitivo, creare nuove opportunità per fare impresa e incoraggiare l’occupazione, si vuole promuovere una strategia di crescita sostenibile. Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.
Vediamo nello specifico quali sono i requisiti della startup innovativa ai sensi della normativa di riferimento; innanzitutto deve essere un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni; deve avere residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia; deve avere un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro; non deve essere quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione; non distribuisce e non ha distribuito utili; ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio innovativo ad alto valore tecnologico; non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda. Infine, una società può essere considerata start up innovativa se possiede almeno uno dei seguenti requisiti soggettivi:
- le spese in ricerca e sviluppo sono maggiori o uguali al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione. Tali spese devono risultare dall’ultimo bilancio oppure, limitatamente alle imprese di nuova costituzione, da apposita dichiarazione previsionale;
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
La startup innovativa deve quindi essere davvero una nuova realtà imprenditoriale e non essere frutto di operazioni (o escamotage) costruite ad hoc da aziende già esistenti per poter usufruire dei vantaggi assegnati alle startup innovative iscritte al Registro. Questa è dunque la prima parte dei requisiti per la realizzazione di una startup innovativa ma ne esistono anche degli altri che afferiscono alla determinazione dell’elemento ‘innovatività’ e che possono essere presenti in modo alternativo, ovvero è sufficiente che uno solo di essi sia soddisfatto. Tali requisiti si riferiscono a:
- la presenza di nuovi prodotti o servizi che non esistono ancora sul mercato;
- un significativo avanzamento tecnologico che superi le pratiche correnti nello stesso settore;
- processi e metodi di conduzione delle attività, anche non tecnologici, innovativi rispetto a quelli attualmente conosciuti.
È possibile richiedere l’iscrizione nell’apposita sezione speciale solo se la società possiede tutti i requisiti prescritti dalla legge. La domanda di iscrizione nell’apposita sezione deve essere presentata al Registro delle imprese competente, unitamente alla modulistica necessaria, contestualmente alla domanda di iscrizione dell’atto costitutivo della società oppure successivamente all’iscrizione della società nel Registro delle imprese. La durata massima della permanenza dell’iscrizione di una startup nella sezione speciale del Registro delle imprese è di 5 anni dalla data di costituzione.
L’ articolo 38, comma 5 del “Decreto Rilancio” n.34/2020 dispone, in via eccezionale, la proroga di un anno della permanenza nella sezione speciale del Registro delle imprese delle start-up innovative, prevedendo che “la proroga della permanenza nella sezione speciale del Registro delle imprese non si applica ai fini della fruizione delle agevolazioni fiscali e contributive previste dalla legislazione vigente”.Una volta approvata la richiesta, la startup ottiene un certificato di innovazione. Questa certificazione le consente di accedere a sovvenzioni e incentivi specifici da parte delle autorità pubbliche. Inoltre, aiuta a ottenere finanziamenti da banche, nonché da altri investitori privati. La startup innovativa deve anche considerare l’importanza di fare rete con altre startup. Tale networking può essere utile per scambiare idee, comprendere meglio le esigenze dei clienti e aumentare le opportunità di investimento.